...briciole di architettura e design

giovedì 26 novembre 2009

giovedì 12 novembre 2009

Un libro interessante e "low cost"


Stasera da Ubik ho trovato questo libro interessante; esempi di disegno urbano e di arredo, dagli pneumatici usati come fioriere alle spledide realizzazioni della West 8 ad un costo di € 19,90...finalmente architettura e urbanistica low cost!

In cerca di funghi....


Tra i monti dei 7 fratelli, alla ricerca di funghi.
Magro bottino....4 funghi ma tanti CORBEZZOLI!!


mercoledì 28 ottobre 2009

Contributi per un sito...

Andate su....

http://www.matteopicchio.com/it_yacht.php




...sezione yacht design....


...cliccate sul    ketch Joyette e, tra le ultime immagini, sono inseriti alcuni dei miei disegni....

Renders di un bagno








venerdì 23 ottobre 2009

Mini transat...




Alla ricerca di un nuovo design per il mini da 10 mt...

Per ora ci basiamo sul mini della Benetau, che vedete a lato, riusciranno i nostri eroi?

Due armadi...






Idee per due banner


mercoledì 14 ottobre 2009

Master in Yacht Design


Un post dedicato alla fantastica esperienza iniziata ormai un anno fà e conclusa, purtroppo poche settimane orsono: il master in yacht design non è stato solo un corso post laurea, ma un'esperienza di vita che mi ha portato a conoscere diciassette splendide persone...
Sembra ieri quel giorno in cui entrando in una caldissima aula ho visto per la prima volta persone che rimarranno per sempre nella mia  memoria e nel mio cuore. Ricordo che le disposizioni erano già state decise..ma noi, io e Viviana intendo, arrivammo in ritardo prendemmo posto nella terza fila (troppo lontano per poter seguire! La seconda ci sembrava la scelta giusta!) ...allora: compagnetto a destra il MITICO ING. PALA. Se devo essere sincera, il primo impatto non fu dei più felici....anzi, non me ne voglia, ma  Ivan ma mi sembrò antipatico e poco socievole (quanto mi sbagliavo!!!!!), si è rivelato in seguito l'esempio più lampante del detto "l'apparenza inganna",  Ivan è espansività allo stato puro e Simpatia genuina, quella che raramente si trova in giro...Poco più in là il principe ing. Antonio (in effetti, ora mi rendo conto che poteva sembrare l'Anthony di  Candy Candy, non trovate?) biondo, bello come il sole e, con un profumo stupendo, una persona dalla curiosità e dolcezza infinita che sa ascoltare come pochi sanno fare....subito dopo colui che diventò non solo il Compagnetto con la C maiuscola ma un amico che stimo profondamente e che ritengo una delle persone più in gamba che io abbia mai conosciuto: Marco, il mio ingegnere di fiducia ( e credetemi lui non prende mai le misure ad occhio! Nei prossimi posts avrà una menzione speciale)...In fondo alla mitica seconda bancata (sembra di essere stati alle medie!) LUI: Toto! Napoletano di nascita, ma credo si possa dire sardo per influenza (intesa proprio come una malattia), una persona leale di intelligenza e disponibilità infinita, una come si dice "CAPA TANTA" non per nulla è un ingegnere meccanico.
Ora credo si possa parlare della terza fila; dietro di me Afra, una ragazza dolce e sensibile, dalla fantasia progettuale immensa, al suo fianco, Maria Rosaria, architetto pure lei deliziosa e riservata ma sempre disponibile…mi rammarico solo di una cosa: non aver avuto abbastanza tempo per conoscere tutti più profondamente.
Poi…..Donatella, sensibile e semplice, al suo fianco Carla, la simpatia in persona, mitica la sua risata contagiosa e la sua dote nel disegno e nella decorazione, ricordo l’emozione che provai il giorno del suo matrimonio nonostante la conoscessi da poco più di un mese.
Michele, uomo paziente e generoso, sensibile e disponibile, una persona di cui ti puoi fidare e con cui puoi parlare di tutto senza false ipocrisie. In ultimo, Roberto, non posso dire di averlo conosciuto bene, ma so che è una persona determinata e poco influenzabile, porta sempre avanti la sua causa senza farsi fermare da nessun ostacolo….e forse per questo ha trovato come amico fidato Cristian, ARCHITETTO con tutte le lettere maiuscole, eccentrica persona dalla spiccata genialità progettuale, una persona speciale con cui scambiare opinioni e progetti. …in fondo a tutti, quasi dentro l’armadio (ani forse ci stava quando faceva le sue penniche!) Antonio VH, ingegnetto (inteso simpaticamente) votato agli interior (ah ma questo già lo sapevate?) persona intraprendente e loquace, ma come si dice “un pezzo di pane”, buono e disponibile con tutti…anche se testardo come un sardo!
Non mi sono scordata della prima fila….come dimenticare i SECCHIONI!
Ma no scherzo…anzi proprio l’architetto davanti a me  era costantemente campione nei giochini di Facebook! E se ci penso bene,  pure quello in fondo alla bancata! Ale e Mauro…i mitici inquilini della signora Luigina (giusto?), persone disponibili dalla bontà infinita, non mancava mai il modo di strapparti un sorriso nei momenti più tristi…non dimentichiamo le doti culinarie di entrambi…e soprattutto la loro smisurata simpatia… Domenico e Giammario, eccezionali progettisti, persone riservate ma sempre disponibili.
Ultima, ma non ultima, la mia amichetta Viviana, una compagna non solo di banco ma di vita, ho condiviso con lei l’ennesima avventura in una nuova città e in una nuova casa, abbiamo diviso il piatto e l’anima nelle gioie e nei dolori… Persona leale e amabile, disponibile e sincera, una sorella a cui augurare tutto il bene e la fortuna possibili….
Sono contenta di avervi conosciuto, mi avete arricchito l’anima…
http://master.bicomega.it/gallery/
Questo post è dedicato a due persone eccezionali, Antonio e Alessandro e al loro capolavoro il M.Y. PKH 56, non chiedetevi a cosa si riferisca il nome, credetemi è meglio non saperlo....
Forse qualcuno l'ha intuito? Si accettano commenti...



domenica 11 ottobre 2009

"09/10/2009 - Subordinare il rilascio del permesso di costruire alla liberatoria del professionista sull’avvenuta corresponsione degli onorari professionali relativi al progetto di cui si chiede l’approvazione. È questa la norma che Federarchitetti, il Sindacato Nazionale Architetti Liberi Professionisti, propone di inserire nella Finanziaria 2010." Tratto da Edilportale.com

venerdì 9 ottobre 2009

Uno yacht fuori dai soliti schemi...


Il processo di ideazione è partito da due concetti base, in realtà molto solidi che sono stati resi concreti nel modello finale.
• Zona giorno ampia e luminosa
• Chaiselongue in prua
La soluzione wide-body e la tuga dalle ampie aperture vetrate, ha reso concreto il primo punto su cui focalizzarci nella realizzazione di un motor yacht che proponesse anche una soluzione innovativa nellelinee dell’exterior. Come si può notare dai primi schizzi, linee aggressive, tuga spigolosa, e tanto vetro ci hanno accompagnato nel trovare le linee guida per la concezione di uno yacht che si può considerare fuori dagli schemi, se messo in relazione con yachts della stessa tipologia e dimensione. L’idea di realizzare una sovrastruttura “reticolare” che rispondesse alla modularità dell’elemento vetrato è da ricondursi alle ultime tendenze in atto per imbarcazioni di dimensioni maggiori; citiamo l’esempio dell’ OneHundred dei Cantieri Baia di Napoli, la cui ingegnerizzazione è stata curata dall’ing. Rossetto e che per certi versi ricopre il ruolo di nuova frontiera nella tecnologia di laminazione in vtr. L’accesso al fly bridge avviene attraverso passavanti inclinati celati immediatamente dietro grandi fascioni laterali che ne caratterizzano il prospetto dello yacht conferendogli inoltre snellezza e fughe visive verso l’alto.
L’altro punto su cui incentrare lo studio di una soluzione particolarmente accattivante per il mercato, è stato quello di spostare la zona prendisole esterna in prua, difficilmente fruibile durante la navigazione, all’interno, creando nello stesso tempo una zona in cui prendere il sole quando lo yacht è all’ancora (il parabrezza è apribile), ed una zona relax adiacente la plancia comandi, fruibile durante la traversata.
Le chaiselongue in prua e la tuga apribile rappresenterebbero concretamente il punto d’arrivo della ricerca di dualità esterno interno che è stato perseguito durante le prime fasi progettuali.
Lo studio degli interni e della compartimentazione della sottocoperta è avvenuta in parallelo allo studio dell’exterior, cercando di mantenere come punto fermo la pulizia delle linee dei layouts e perseguendo allo stesso tempo la fruizione massima degli spazi per rendere concreta la soluzione di yacht in multiproprietà.

Mantenendo la soluzione di partenza dei servizi in prua simmetrici rispetto alla longitudinale e la cabina doppia in prua, si è lavorato sulla disposizione di una cabina armatoriale a centro barca ed a tutto baglio, con la fruizione esclusiva del servizio e di una doccia con accesso separato e con funzione di sauna. Le cabine doppie sistemate simmetricamente rispetto alla longitudinale sono state studiate per rispondere alle esigenze di due famiglie con due figli, quindi la possibilità di sfruttare l’altezza in murata creando letti sovrapposti.

La coperta e il conseguente disegno dell’arredo, nasce dall’idea di interiors sviluppata dal cantieri Wally per lo yacht 80’, linee semplici, in contrapposizione al gioco di luci e ombre creato dalla modulazione triangolare, materiali naturali, pavimentazioni in teak tanganika contrapposizione di elementi in acciaio satinato, divaneria e cuscineria in pelle a tinte chiare o in tessuto di lino non trattato.
La zona preparazione cibi adiacente al pozzetto, è stata una scelta ponderata e voluta per l’idea di yacht in multiproprietà, infatti, la fruizione del pozzetto per la consumazione dei pasti in compagnia risulta essere usanza comune per armatore ed ospiti. Inoltre la posizione del piano cottura agevola il controllo sia dall’interno che dall’esterno della pietanza in preparazione.
Il pozzetto, conseguentemente alla scelta di cui sopra, è mantenuto con linee semplici e pulite, lateralmente in murata sono stata ricavatigavoni per lo stivaggio, che per loro conformazione diventano sedute; l’accesso alla cabina equipaggio avviene dal tambucio posto in corrispondenza delle sedute ad estrema poppa a bordo scafo. Alla spiaggetta si accede mediante una piccola scala a dritta.
Stilisticamente, il my risulta essere molto rigido ed anticonvenzionale, la sovrastruttura si conclude a poppa con il “coperchio di poppa”, un artificio non solo funzionale, ma dalle valenze estetiche evidenti: la soluzione wide-body, infatti, rende lo scafo poco filante, il prolungamento delle pareti laterali dello scafo e i fascioni laterali contribuiscono ad aumentarne l’orizzontalità.
La falchetta che corre lungo il bordo scafo da prua verso i passavanti è stata volutamente inclinata per contribuire allo slancio ulteriore della prua verso il mare.
Il percorso di ideazione è partito dal design della sovrastruttura, i primi concept evidenziano fascioni laterali molto bassi, che creavano un disegno poco armonioso, la successiva modifica ha contribuito a creare un prospetto molto equilibrato; la struttura vetrata di prua ha subito modifiche riguardanti la modularità degli elementi, i primi schizzi evidenziavano un’eccessiva frammentazione, eliminata successivamente per creare un effetto più proporzionato ed elegante.